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FAQ

Le risposte alle domande piú frequenti delle nostre neo o future mamme 

Di seguito alcune delle domande che, nel corso di un decennio di esperienza sul campo accanto alle madri, sono state rivolte alle mamme peer de La Goccia Magica OdV più frequentemente.

LGM OdV crede che ogni percorso di allattamento sia unico e personale, e che ogni madre potendo accedere alle risorse più autorevoli in materia, possa scegliere la strategia che ritiene più utile per sé e per il bambino nel proprio “qui e ora”.

Le risposte che trovate qui sotto rappresentano pertanto un punto di partenza, uno spunto per cercare oltre, per contattare direttamente una nostra volontaria, per attivare le proprie competenze in modo consapevole e così trovare la propria soluzione.

Il contenuto di questa sezione è frutto dell’esperienza e della formazione delle mamme peer de LGM OdV, arricchito dalle fonti cartacee e on line più accreditate in materia, ma non sostituisce il parere medico, qualora fosse necessario.

Allattare è una pratica che ogni mammifero è biologicamente programmato a mettere in atto con successo per la salvaguardia della propria specie, se il dolore fosse parte integrante di questo gesto la specie umana probabilmente non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere fin qui. Quello che può accadere invece molto spesso è che il dolore che si percepisce sia dovuto al non corretto posizionamento o attacco del bambino alla mammella, situazioni che facilmente ed in breve tempo possono portare all’insorgenza di ragadi molto dolorose. Correggere l’attacco, posizionare correttamente il bambino al seno e cambiare spesso la posizione in cui si allatta sono le prime strategie che possono efficacemente alleviare il dolore e recuperare un allattamento sereno e soddisfacente.

Vedi nella sezione Utility il video Attaccare il bambino al seno e Cosa fare per il dolore al capezzolo 

Il latte materno è l’alimento più completo a disposizione del proprio bambino, è un alimento dalle straordinarie proprietà specie-specifiche che si produce in continuazione nel momento in cui si attiva la suzione al seno (stimolazione) secondo la legge della domanda/offerta: più il bambino poppa, più il seno produce latte, adeguando la quantità giornaliera prodotta alle richieste. Il latte materno si digerisce in fretta, molto in fretta, e capita molto frequentemente che il bambino richieda spesso di essere attaccato. D’altra parte allattare significa non solo nutrire ma anche coccolare, scaldare, rassicurare, ritrovare quel contatto fatto di suoni e odori familiari di cui il cucciolo d’uomo ha bisogno per crescere in un mondo nuovo. Il bambino può volersi attaccare dunque per effettuare un pasto completo, dall’antipasto al dolce, può volerlo fare brevemente, solo per bere (soprattutto quando ha caldo), perché vuole far produrre più latte alla sua mamma (soprattutto durante gli scatti di crescita), perché ha mal di pancia e la suzione lo aiuta ad espellere il contenuto intestinale, perché ha bisogno di sapere che la sua mamma è lì per lui/lei.

Vedi il video Il tuo bambino sta ricevendo abbastanza latte? 

E’ importante, soprattutto nelle prime settimane di vita, che il bambino stimoli il seno in maniera efficace, in modo da attivare un’adeguata produzione di latte. La crescita settimanale del bambino rimane lo strumento principale in grado di rassicurare sull’adeguata assunzione di latte da parte del bambino. Qualora il bambino manifesti un comportamento piuttosto sonnolento al seno, ciò potrebbe tradursi in un’insufficiente stimolazione del seno e in una scarsa produzione di latte. Attivare strategie per incoraggiare una suzione efficace e continuativa rappresenta il modo ideale per avviare un allattamento soddisfacente.

Vedi il video Il tuo bambino sta ricevendo abbastanza latte?
Vedi il video Compressione del seno 

Il meccanismo biologico che governa la produzione di latte è semplice: più il seno viene stimolato con la suzione (o la spremitura), più latte produce, e più il seno viene svuotato, più questo meccanismo ha la possibilità di verificarsi senza che intervengano altri fattori biologici che hanno invece il compito di rallentare la produzione di latte per evitare che una produzione che eccede di molto le richieste provochi altre difficoltà. Questo vuol dire che un seno che dopo una poppata si percepisce “svuotato” in realtà si sta già riempiendo grazie alla stimolazione appena ricevuta. Il latte si produce mentre il bambino ciuccia, e come per una spugna strizzata che ha in quel momento la maggior capacità di assorbire acqua, un seno appena “svuotato” ha la sua maggior capacità di essere di nuovo riempito. Gli ormoni che gestiscono la produzione di latte in un allattamento avviato sono sempre nel circolo sanguigno e svolgono sempre la loro funzione, per far sì che il latte non finisca mai completamente.

Molti sono gli strumenti oggettivi a disposizione di una mamma per capire se il proprio bambino stia assumendo latte a sufficienza. Una suzione efficace (bocca spalancata che prende anche parte dell’areola verso il mento del bambino, rumori ritmici di deglutizione) continuativa per il periodo necessario a svuotare il seno, 5-6 pannolini bagnati al giorno e feci che dopo l’eliminazione del meconio virino verso un color giallo senape, una crescita settimanale che secondo l’OMS nei primi tre mesi oscilli tra i 120 e i 200 g (o più) sono i primissimi elementi da tenere in considerazione per poter capire se il bambino si sta alimentando a sufficienza. In un allattamento a richiesta, come raccomandato dall’OMS, il bambino non assumerà sempre la stessa quantità di latte ogni volta che richiede di essere attaccato, quindi questo elemento estremamente variabile può risultare fortemente fuorviante nella valutazione della quantità giornaliera effettivamente assunta dal bambino. Per valutare se il bambino sta assumendo abbastanza latte è necessario osservarlo: forse è per questo che le mammelle non sono trasparenti.

Vedi il video Il tuo bambino sta ricevendo abbastanza latte? 

La montata lattea è un fenomeno che si manifesta grazie a un processo ormonale legato al momento in cui avviene l’espulsione della placenta e il cordone ombelicale non è più responsabile dell’alimentazione del neonato. Questo processo avviene sia nel caso di un parto spontaneo che in quello di un parto cesareo, e viene sostenuto tanto più efficacemente quanto più precocemente viene data la possibilità al bambino di attaccarsi al seno. Eventuale ritardo nelle tempistiche del verificarsi della montata lattea sono perciò da attribuirsi a tutte quelle variabili che interferiscono con i meccanismi fisiologici: separazione del bambino dalla mamma, medicalizzazione in fase di travaglio, parto e post-parto, mancanza di un adeguato sostegno nei primissimi momenti dopo il parto.

Le motivazioni possono essere molteplici, riporteremo qui le più diffuse. Una spiegazione si potrebbe ricercare nella gestione oraria e non a richiesta dell’allattamento: non tutti i bambini in un tempo definito riescono ad assumere tutto il latte disponibile, soprattutto il cosiddetto “secondo latte”, quello che si trova in fondo alla poppata, più ricco in grassi e responsabile di un maggiore senso di sazietà e una maggiore crescita del bambino. Cambiare il seno spesso (oppure offrirne uno per un tempo limitato) può favorire invece l’assunzione solo del cosiddetto “primo latte”, quello più dissetante, più ricco di acqua e zuccheri, ma meno calorico. Vale la pena dunque provare ad offrire prima un seno, senza definire la durata della poppata, e consentirne il completo svuotamento “dall’antipasto al dolce”, poi, eventualmente fosse gradito, offrire l’altro seno, altrimenti ricominciare da quest’ultimo in occasione della successiva poppata. Un’altra possibile spiegazione per questa difficoltà può risiedere invece in una suzione prolungata ma non efficace da parte del bambino. In questo caso sarà utile verificare se il posizionamento e/o l’attacco del bambino siano corretti, stimolare una suzione attiva massaggiando il seno, favorendo la fuoriuscita del latte con degli impacchi caldi prima della poppata, stimolando il bambino con massaggi o posizionandolo per qualche secondo su un piano rigido se tende ad appisolarsi spesso, effettuare un cambio di seno per qualche minuto per poi tornare ad offrire il seno da cui si è iniziata la poppata.

Vedi il video Compressione del seno
Vedi il video Il tuo bambino sta ricevendo abbastanza latte?

Il percorso di allattamento di una madre è del tutto personale e unico, frutto delle scelte operate in base alle informazioni richieste e ricevute e delle contingenze che costellano la vita di ciascuna, nella propria famiglia, in questo momento. Le raccomandazioni dell’OMS, finalizzate a garantire la salute ottimale dei bambini, suggeriscono che i bambini siano allattati in modo esclusivo per i loro primi sei mesi di vita e, in accompagnamento all’introduzione sicura ed adeguata degli alimenti complementari, fino ai due anni e oltre, ovvero finché mamma e bambino lo desiderino. Leggi le Raccomandazioni OMS/Unicef sull’alimentazione dei bambini

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